Samoa. Prima nazione a proteggere il 30% del suo patrimonio blu.

Ambiente Mare Italia - AMI Informa

2 Luglio 2025

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Samoa ha compiuto un passo storico, diventando la prima nazione a impegnarsi legalmente per la protezione del 30% dei suoi vasti oceani. Questo risultato straordinario, frutto di una profonda dedizione e di una visione lungimirante, stabilisce un nuovo e ambizioso standard globale per la conservazione marina.

L’Impegno di Samoa: oltre il “30×30”, verso una gestione integrale.

Con un’azione pionieristica a livello mondiale, Samoa ha annunciato la creazione di 9 nuove Aree Marine Protette (AMP). Queste aree strategiche si estenderanno su ben 36.000 km² di oceano, un passo fondamentale verso il raggiungimento dell’obiettivo globale “30×30”, che mira a salvaguardare almeno il 30% degli oceani del mondo entro il 2030.

Ma l’ambizione di Samoa non si ferma alla sola protezione. Il nuovo Piano Spaziale Marino, ufficialmente adottato dal governo samoano in base all’Environmental Act del 1989, prevede non solo la protezione integrale di queste aree (dove qualsiasi attività estrattiva, dalla pesca intensiva all’installazione di barriere artificiali, è severamente proibita), ma anche la gestione sostenibile del 100% delle acque nazionali entro i prossimi 5 anni.

Armonia tra sapienza antica e scienza moderna.

Ciò che rende questo traguardo ancora più significativo è l’approccio profondamente inclusivo adottato da Samoa. Il piano integra con intelligenza i sistemi di gestione tradizionale già esistenti, come le riserve di pesca e le aree marine gestite direttamente dalle comunità locali.

Questo è un aspetto cruciale: Il coinvolgimento diretto di ben 185 comunità locali è un aspetto di cruciale di questo ambizioso progetto, che garantisce un approccio partecipato e radicato sia nelle conoscenze ancestrali tramandate di generazione in generazione, sia nelle più recenti scoperte della scienza moderna. Di conseguenza, la protezione degli ecosistemi marini sarà non solo efficace, ma anche profondamente rispettosa delle pratiche culturali e dei valori locali.

Come sottolineato da Leilani Duffy-Iosefa, direttrice nazionale di Conservation International Samoa, l’importanza di questo impegno legalmente vincolante e le sue ampie implicazioni per la governance marina globale sono innegabili. Questo modello dimostra concretamente cosa significhi “vera attuazione e responsabilità”, offrendo una roadmap chiara per altre nazioni.

Un santuario di biodiversità sotto protezione.

Le acque samoane sono un vero e proprio scrigno di biodiversità. Qui vivono specie marine uniche e affascinanti: dalle eleganti tartarughe marine hawksbill ai giocosi delfini spinner, fino alla rarissima gobide di Taei, una specie endemica dei reef samoani. L’area è inoltre un corridoio migratorio vitale per le maestose balene megattere, rendendo la sua protezione di importanza cruciale a livello internazionale.

Il ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Toeolesulsulu Cedric Pose Salesa Schuster, ha giustamente definito questo piano “un passo storico” per la salvaguardia di un patrimonio che costituisce la base culturale, economica e ambientale del Paese. In un contesto in cui il cambiamento climatico, l’overfishing e la degradazione degli habitat minacciano in modo crescente le isole del Pacifico, Samoa si afferma con forza come un vero leader nella governance marina sostenibile.

Samoa. Un faro di speranza per il futuro dei nostri oceani.

L’iniziativa samoana rappresenta un faro per altri Paesi ed evidenzia il valore inestimabile di un impegno legalmente vincolante e basato sulla collaborazione multilivello.

In un’epoca in cui molte aree “protette” nel mondo consentono ancora pratiche distruttive come il dragaggio dei fondali, Samoa offre un esempio virtuoso di tutela reale e inclusiva, che può ispirare i Paesi di tutto il mondo a promuovere i propri obiettivi di protezione degli oceani, con la scadenza del “30×30” che si avvicina rapidamente.

Samoa non solo protegge i suoi oceani, ma ci indica la strada per un futuro marino più sano e sostenibile per tutti. La sua leadership ci ricorda che la vera conservazione è un impegno collettivo che integra scienza, tradizione e l’indispensabile partecipazione delle comunità.