COP15 Ramsar. Quattro nuove Zone Umide italiane di importanza internazionale.

Ambiente Mare Italia - AMI Informa

12 Agosto 2025

Ultime notizie

Le zone umide rappresentano uno degli ecosistemi più vitali e fragili del nostro Pianeta. Sono ambienti ricchi di biodiversità, fondamentali per la regolazione del ciclo dell’acqua, la mitigazione dei cambiamenti climatici e la conservazione di specie rare e minacciate. Tuttavia, sono anche tra gli ecosistemi più vulnerabili, soggetti a degrado e perdita di habitat a causa di attività umane e cambiamenti climatici.

Il recente riconoscimento di quattro nuove zone umide italiane come siti di importanza internazionale nella Lista Ramsar rafforza l’impegno dell’Italia nella tutela di questi ambienti preziosi. Questa decisione, presa nell’ambito della Conferenza delle Parti (COP15) in Zimbabwe, evidenzia come la scienza e i dati sulla biodiversità siano essenziali per la conservazione ambientale.

La COP15 Ramsar: un momento cruciale per la tutela globale delle zone umide.

Dal 23 al 31 luglio 2025 si è tenuta presso le Cascate Vittoria, in Zimbabwe, la COP15 della Convenzione di Ramsar, il principale trattato internazionale dedicato alla conservazione delle zone umide. Il tema di questa edizione, “Proteggere le Zone Umide per il nostro futuro comune”, sottolinea il ruolo cruciale di questi ecosistemi nel sostenere la biodiversità, la resilienza climatica e la sicurezza idrica.

La conferenza rappresenta un’occasione per definire nuove strategie globali, rafforzare le azioni di tutela e promuovere una gestione sostenibile delle zone umide. L’Italia, con l’aggiunta di quattro nuovi siti di importanza internazionale, si impegna attivamente in questa direzione.

Le nuove zone umide italiane riconosciute a livello internazionale.

L’Italia si arricchisce di quattro nuovi siti Ramsar, portando a 61 il numero totale di zone umide di importanza internazionale nel nostro Paese. Questi siti sono stati individuati grazie ai dati raccolti dal Network Nazionale della Biodiversità e dal servizio BIO-SOST di ISPRA, che attestano la ricchezza ecologica e la biodiversità di questi ambienti:

  • Foce dell’Isonzo – Isola della Cona (Friuli-Venezia Giulia). Situata lungo i 15 km a valle del fiume Isonzo, questa zona umida comprende la foce all’estremo nord del Mar Adriatico e un’ampia area di mare poco profondo. È un importante sito di riproduzione per pesci come la trota marmorata e habitat per numerose specie di uccelli acquatici, tra cui l’oca selvatica. Con oltre 50.000 visitatori all’anno, rappresenta anche un punto di riferimento per l’ecoturismo e la ricerca ambientale.
  • Paludi del Padule Orti-Bittegone (Toscana). Costituita da due aree umide contigue, questa zona è un hotspot di biodiversità lungo la rotta migratoria del Mediterraneo. La presenza di zone salmastre e di zone di acqua dolce, ricche di canneti e prati allagati, la rende fondamentale per gli uccelli migratori, nidificanti e svernanti, oltre a ospitare specie rare di flora e fauna.
  • Ex Lago e Padule di Bientina (Toscana). Un’area che si estende su circa 40 km², creata dalla bonifica ottocentesca, ma ancora ricca di residui di habitat palustri naturali. È un importante punto di sosta per l’avifauna migratoria e ospita specie vegetali e animali di grande interesse, tra cui il fiocco di neve gigante e il tritone crestato italiano.
  • Lago di Sibolla (Toscana). Piccolo lago naturale di grande valore ecologico, ospita la più importante popolazione di aironi dell’Italia peninsulare e numerose specie di insetti, rettili e piante rare. La sua biodiversità lo rende un sito di rilevanza conservazionistica, ideale per attività di osservazione della natura e educazione ambientale.

Risvolti scientifici e ambientali della tutela delle zone umide.

Il riconoscimento di questi nuovi siti Ramsar non è solo una vittoria simbolica, ma rappresenta un elemento chiave per la conservazione scientifica e ambientale. Le zone umide sono ambienti di alta biodiversità, capaci di sostenere specie rare e di fungere da indicatori dello stato di salute del Pianeta.

Dal punto di vista scientifico, la tutela di questi ecosistemi permette di monitorare e studiare gli effetti dei cambiamenti climatici, come l’aumento delle temperature e l’innalzamento del livello del mare. Le zone umide agiscono come “spugne naturali”, assorbendo e immagazzinando acqua, riducendo il rischio di alluvioni e siccità.

Dal punto di vista ambientale, la loro conservazione è essenziale per garantire servizi ecosistemici fondamentali: purificazione dell’acqua, controllo delle inondazioni, produzione di ossigeno e sequestro di carbonio. La biodiversità che ospitano contribuisce inoltre alla stabilità degli ecosistemi e al benessere umano.

L’impegno dell’Italia e il ruolo dei cittadini.

L’Italia, con questo importante riconoscimento, dimostra di essere impegnata nella tutela delle zone umide; tuttavia, la tutela di questi ambienti richiede un impegno condiviso tra istituzioni, comunità scientifica e cittadini. La sensibilizzazione e la partecipazione attiva sono essenziali per preservare questi tesori naturali.

Ambiente Mare Italia continua a promuovere iniziative di educazione, sensibilizzazione e monitoraggio ambientale, affinché ogni cittadino possa contribuire alla tutela delle zone umide italiane e globali.

Un futuro sostenibile passa dalla tutela delle zone umide.

Le nuove designazioni di siti Ramsar rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile e rispettoso della natura. La conservazione delle zone umide italiane, supportata da dati scientifici e politiche di tutela, è fondamentale per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e garantire un Pianeta più equilibrato e biodiverso.

Invitiamo tutti a conoscere e rispettare questi ambienti unici, contribuendo alla loro tutela e valorizzazione. Solo così potremo assicurare un futuro migliore per le generazioni future.