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Piccola pesca. Il confronto tra pescatori, Istituzioni e ricercatori.
11 Settembre 2023
L’evento, promosso dalla Provincia di Crotone e dall’Area Marina Protetta Capo Rizzuto, organizzato da Ambiente Mare Italia – Ami con il supporto della Lega Navale di Crotone, è stata l’occasione per avviare un confronto proficuo e collaborativo tra pescatori, Istituzioni e ricercatori sulle attività della piccola pesca costiera nell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto.
“Ambiente Mare Italia vuole essere una cinghia di trasmissione tra i pescatori che – ha dichiarato alla Dire Alessandro Botti, Presidente di Ambiente Mare Italia- AMI – sono sempre più in difficoltà, non solo qui ma in tutta Italia, e le istituzioni che si devono occupare di agevolare l’attività di pesca e renderla anche sostenibile e rispettosa dell’ambiente. L’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto può essere un crogiolo di biodiversità e il mare maestro di resilienza, ma il mare va rispettato e quindi siamo qui – ha concluso – perché il confronto serva a far crescere una cultura ecologica anche nell’ambito dei pescatori”.
“L’Area protetta marina – ha dichiarato alla Dire Raffaele Gareri, Consigliere provinciale delegato al Turismo e all’AMP “Capo Rizzuto” – è strategicamente rilevante, perché dalla risorsa mare noi riusciamo ad attingere quel modello di sviluppo che si avvia sempre di più a uno sviluppo responsabile e compatibile e che tenga conto delle proprie vocazione territoriali. E’ chiaro – ha ribadito – che in una situazione di dinamismo, le Istituzioni devono cogliere questa opportunità. Noi lo stiamo facendo riprendendo una gestione dell’area protetta che era molto statica e burocratica. La stiamo recuperando nei suoi valori essenziali, legandola ad una visione che pone il mare nel rispetto per la natura, che vuol dire – ha concluso il Consigliere provinciale – anche tutela con le attività compatibili”.
“Abbiamo una tradizione di pesca molto antica che necessariamente si adatta e si trasforma alle situazioni di modernità e un’area marina molto importante per estensione – ha dichiarato Rosanna Nardo, Consorzio Leucotea Cronone – che deve necessariamente tornare ad essere una risorsa economica con la collaborazione attiva dei pescatori, che sono i primi fruitori e che hanno anche il dovere di tutelarla, anche perché diventi sempre di più un’opportunità per il turismo”.
“Fin dalla sua istituzione l’Area Marina Protetta è stata vista come una grande opportunità per il territorio e per i pescatori – ha dichiarato Manuela Asteriti, Associazione pescatori crotonesi – è una grande risorsa e una grande opportunità che va messa sempre più a sistema e bisogna interrogarsi insieme in tavoli congiunti su come renderla sempre più fruibile al territorio e ai pescatori”.
Grazie al supporto scientifico della stazione zoologica Anton Dohrn, i ricercatori compiono “attività di monitoraggio dello sbarcato presso i moli di sbarco di Crotone e Le Castella, brevi interviste con i pescatori, campionamenti fotografici del pescato e incontri con i pescatori al fine di discutere problematiche legate alla pesca locale, anche per l’individuazione di misure gestionali da decidere insieme all’Ente gestore dell’area marina protetta“, ha dichiarato alla Dire Gaia Grasso, della Stazione zoologica Anton Dohrn.
“I momenti di dialogo e di confronto con le Associazioni come quella odierna che curano gli aspetti ambientali, i confronti anche con gli altri soggetti che operano sul mare non possono che comportare dei benefici – ha dichiarato Domenico Morello, Comandante della Capitaneria di Porto di Crotone – perché dialogando ed evidenziando le criticità che possono avere questi specchi acquei le possibilità di sviluppo sono dei momenti importanti”.