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AMI Calabria. Partita l’operazione “Ripuliamo il mare dalle reti fantasma”.
10 Giugno 2024
L’8 giugno, per celebrare la Giornata Mondiale degli Oceani 2024, i subacquei volontari di Ambiente Mare Italia – AMI ETS si sono immersi nei fondali marini della Baia di Soverato in Calabria per recuperare, oltre ai materiali plastici e agli immancabili copertoni, anche le cosiddette reti fantasma (nasse) che alterano gli ecosistemi marini.
“Ambiente Mare Italia ha onorato la Giornata Mondiale degli Oceani con un’attività di ripristino ambientale nella bellissima Baia di Soverato – ha dichiarato Alessandro Botti, Presidente di Ambiente Mare Italia – I subacquei volontari di AMI, in collaborazione con quelli di AISA, hanno rimosso una notevole quantità di attrezzature da pesca nelle profondità della baia che mettevano in grave pericolo la meravigliosa biodiversità marina. Il mare è maestro di resilienza; reagisce prontamente a qualsiasi insulto dell’uomo. Noi siamo chiamati a ridurre progressivamente il nostro impatto sul mare e a porre in essere azioni concrete di ripristino naturale, come hanno fatto i volontari di Ambiente Mare Italia“.
L’operazione “Liberiamo il Mare dalle reti fantasma” è già partita sabato 1° giugno con una importante iniziativa di immersione nei fondali di Caminia (CZ), dove sono stati rinvenuti materiali da pesca come nasse e altri rifiuti ingombranti. Nelle reti da pesca prolifera, inoltre, il Vermocane (Hermodice carunculata), un verme marino carnivoro urticante presente nel Mediterraneo da moltissimi anni, principalmente sui fondali rocciosi e tra i coralli, ma anche sulla sabbia e nelle praterie di Posidonia oceanica. Negli ultimi anni la specie ha assunto un comportamento invasivo probabilmente a causa del riscaldamento delle acque, specialmente nel sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania). Infatti sempre più spesso questi vermi marini, in quanto organismi saprofagi – che si nutrono di sostanze organiche in decomposizione – sono attirati dai pesci che rimangono impigliati nelle reti fantasma.
“È stata un’operazione estremamente complessa e faticosa. Abbiamo dato il massimo e siamo riusciti a pulire una porzione di scogliera – ha raccontato Paolo Palladino, referente di AMI Satriano Marina e Presidente della sezione territoriale AISA Satriano Marina (CZ) – Abbiamo recuperato un bel pezzo di reti fantasma, quattro nasse, tanti fili di lenze, plastica e altri rifiuti. Sono certo che nel giro di poche settimane, nella zona che abbiamo ripulito, il mare ci ringrazierà a suo modo facendoci trovare il fondale più ricco di specie ittiche, stanziali e pelagiche“.
“L’area della baia di Soverato – ha aggiunto Paolo Palladino – dove dal 2008 è stato istituito un Parco Marino Regionale denominato Soverato Baia dell’Ippocampo, è anche un Parco Marino Archeologico del MiBACT. In passato l’area è stata molto sfruttata dalla pesca professionale e amatoriale, anche nell’immediato sotto costa. Le reti sono incastrate sul fondo da anni (da prima che l’area divenisse Parco Marino Regionale), pescando h 24 x 365 gg all’anno”.
L’iniziativa, che ha coinvolto una squadra di volontari uniti dalla passione per il mare, è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con ANIS, Associazione Nazionale Istruttori Subacquei, la Coop Pescatori Soverato, il supporto del Comune di Soverato e del Parco Regionale Marino, Baia di Soverato e della Guardia Costiera e Capitaneria di Porto.