Conferenza sul clima 2022: Agiamo ora!
25 Luglio 2022
Politiche ambientali
Sono sempre più urgenti decisioni politiche coraggiose per contrastare le disastrose conseguenze climatiche che il mondo sta vivendo.
Nell’ultimo anno le manifestazioni climatiche estreme sono state sempre più frequenti e con danni sempre maggiori. Governi e il mondo della scienza hanno lanciato un allarme congiunto all’Umanità: “è l’ultima chiamata per agire”.
La siccità che avanza e distrugge i raccolti, gli incendi incontrollati, l’aumento dei prezzi del cibo e la conseguente insicurezza alimentare, la fusione dei ghiacciai con conseguenti crolli di parte di essi e la crisi idrica che stiamo vivendo, sono tutti sintomi del malessere che la Natura sta vivendo e che inevitabilmente si ripercuote sull’Uomo.
“Dobbiamo intervenire adesso!” Questo è stato l’appello lanciato lo scorso 14 luglio a Roma alla Conferenza Nazionale sul Clima organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dal suo Centro Studi ItalyforClimate (I4C), con lo scopo di sensibilizzare la classe dirigente nazionale e i cittadini sulla necessità di accelerare il contrasto ai cambiamenti climatici e attuare una transizione ecologica nel Paese.
Alla Conferenza erano presenti i massimi esperti italiani in ambito scientifico, i rappresentanti delle principali forze politiche, il mondo dell’attivismo ambientale e dell’imprenditoria.
Gli interventi hanno affrontato le principali politiche ambientali adottate a livello globale, sottolineando l’insufficienza delle misure messe in atto per raggiungerne gli obiettivi. Il pacchetto “Fit for 55”, per esempio, è stato definito utile nell’intento primordiale ma eccessivamente mediato, in fase di approvazione da interessi economici. Una forte critica è stata rivolta alla nuova tassonomia europea che ha sancito come fonti sostenibili il gas naturale e il nucleare. Sul punto è intervenuto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che “tralasciando ogni ideologismo” ha sostenuto l’impraticabilità di una conversione energetica tramite il nucleare in relazione ai tempi di realizzazione delle strutture e all’urgenza di misure concrete e rivoluzionarie.
In maniera corale, inoltre, i presenti hanno avanzato la necessità per il nostro Paese di una legge nazionale per il clima, così da rendere vincolanti gli obiettivi e gli strumenti per la transizione ecologica.
Gli obiettivi posti dalla Conferenza sono chiari: ridurre l’impatto ambientale del Paese e dei consumi.
Dobbiamo quindi accelerare l’installazione di impianti da fonti rinnovabili: oggi implementiamo solo 1 GW (1 milione di kW) ogni anno mentre sarebbe necessario installare 12 GW ogni anno per arrivare entro il 2030 a coprire con le rinnovabili l’84% dei consumi di energia elettrica e il 45% dell’energia complessiva.
Dobbiamo inoltre continuare la riqualificazione del patrimonio edilizio perché il residenziale ha un impatto enorme sulle emissioni, considerando i consumi domestici e le dispersioni altissime, si arriva quasi al 50% delle emissioni generate in Italia.
Queste azioni, se messe in atto tempestivamente, ridurrebbero le nostre emissioni del 65% entro il 2030, creando anche 500mila posti di lavoro e benefici economici per 350 miliardi di euro. L’obiettivo sullo sfondo deve continuare a essere emissioni zero entro il 2050, solo così l’innalzamento di temperature si potrà arrestare.
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