Giornata mondiale degli oceani
8 Giugno 2022
Inquinamento
Ami pubblica il rapporto sulle giornata di raccolta dell’Italian Cleaning Tour e i rifiuti delle nostre coste
“Un respiro su due lo dobbiamo agli oceani”. A dirlo sono i numeri che rivelano come la metà dell’ossigeno che respiriamo è prodotto dagli oceani che, contestualmente, assorbono anche il 30% dell’anidride carbonica immessa nell’atmosfera mitigando così gli effetti del cambiamento climatico. Come se non bastasse grazie alle loro correnti riusciamo a distribuire il calore del sole tra i poli e i tropici. Diamo ancora qualche numero per capire l’importanza di una Giornata mondiale in difesa degli oceani che, proposta per la prima volta durante la conferenza di Rio de Janeiro, è stata istituita formalmente solo nel dicembre 2008 dall’Unesco. Il 95% dell’acqua che ricopre i due terzi del nostro pianeta è salata, per questo gli oceani sono l’habitat terrestre più esteso che ospita l’80% delle specie viventi. Anche l’uomo dipende dagli oceani visto che, secondo i dati pubblicati sul sito delle Nazioni Unite, più di 3 miliardi di persone dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento. Se non bastasse gli oceani sono anche il nostro miglior alleato per combattere i cambiamenti climatici visto che, dall’inizio dell’era industriale, hanno assorbito circa 525 miliardi di tonnellate di CO2, che equivalgono al 93% dei gas serra. Un ruolo fondamentale di cui però hanno pagato il prezzo visto che le acque oceaniche si sono acidificate del 26% in più rispetto all’era preindustriale. Eppure abbiamo trattato mari e oceani come discariche senza fine in grado di inglobare e nascondere gli scarti di una produzione usa e getta. Oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nei nostri oceani ogni anno, un ritmo che, se non interveniamo, ci porterà nel 2025 a toccare le 17 milioni di tonnellate.
Recentemente Ami ha presentato i dati del suo monitoraggio dei rifiuti di plastica raccolti sulle spiagge durante l’Italian Cleaning Tour-Ict, il giro di Italia, realizzato grazie al contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, per ripulire dai rifiuti le spiagge e per monitorare la presenza di plastica e di altri agenti inquinanti sulle coste italiane. “Durante il monitoraggio- ha commentato Alessandro Botti, presidente di Ambiente Mare Italia- abbiamo verificato l’incidenza dei rifiuti di plastica sull’ambiente costiero e in modo particolare abbiamo verificato come oltre l’80 per cento dei rifiuti rinvenuti sia composto da rifiuti di plastica e mozziconi di sigarette”. Secondo il report, su 100 chilometri di coste monitorate, la plastica continua ad essere la minaccia principale per il mare ed è presente in tutte le zone oggetto del monitoraggio. Sono 7 le tipologie di rifiuti di plastica e agenti inquinanti ritrovati durante le azioni di monitoraggio: bottiglie di plastica, presenti per il 15,7% del totale dei rifiuti, mozziconi 3,6%, brandelli di buste di plastica e buste integre 22%, cannucce e stoviglie monouso 6%, cotton fioc 4,5%, reti e attrezzature da pesca 15 % e altri oggetti, 33%, come dispositivi di protezione individuale, contenitori di plastica, polistirolo e altri. In totale sono state raccolte oltre 3 tonnellate di rifiuti di plastica: 523 kg di bottiglie di plastica, 12 kg di mozziconi di sigarette, 750 kg di buste di plastica e brandelli, 200 kg tra cannucce e stoviglie monouso, 15 kg di bastoncini di cotton fioc, 500 kg tra reti e attrezzatura da pesca e 1 tonnellata di altri rifiuti inquinanti.
“Durante il nostro viaggio di monitoraggio delle coste del centro sud Italia- ha continuato Botti- abbiamo organizzato molte giornate di impegno civile con il coinvolgimento di migliaia di cittadini, studenti e degli Enti territoriali per sensibilizzare tutti sull’importanza che il mare ha nella vita di tutti noi, perché preservare la biodiversità marina- ha sottolineato ancora- non è solo una necessità, ma è una priorità. Ami continuerà con il suo impegno per la riduzione dell’uso della plastica monouso e nella sua proposta già accolta da alcuni Comuni costieri, chiede una legge per il divieto del fumo in spiaggia per limitare l’inquinamento dei mozziconi”.