Il lato digitale dell’inquinamento: le big tech emettono co2 come le grandi nazioni
17 Giugno 2022
Inquinamento
In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, del prossimo 5 giugno, l’Osservatorio Esg Karma Metrix, una delle maggiori istituzioni nel campo statistico, ha analizzato i bilanci di sostenibilità delle 5 principali aziende “Big Tech” del mondo, Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google. Il quadro che ne emerge dimostra ancora una volta come l’Uomo sovrasfrutti ogni risorsa a sua disposizione.
Il rapporto tra Uomo e Terra è cambiato. Nell’ultimo mezzo secolo l’armonia che caratterizzava la convivenza tra umanità e natura sta vacillando. L’allarme è ormai globale e anche le più grandi Istituzioni internazionali stanno prendendo provvedimenti per invertire la rotta che vede i cambiamenti climatici di matrice antropica minare la stabilità degli ecosistemi e degli esseri viventi che li abitano, compresi noi.
Nell’ultimo ventennio il centro del dibattito in materia ambientale è stato l’inquinamento in tutte le sue forme: i combustibili che alimentano le nostre città e le nostre abitudini; lo sconsiderato utilizzo e consumo di materiali come la plastica che stanno invadendo la maggior parte degli ecosistemi naturali; il sovrasfruttamento del suolo e della terra ormai messi in ginocchio dalle esigenze produttive delle società più evolute. Questi sono i principali fattori che sin dalla rivoluzione industriale, hanno contribuito negli anni all’esponenziale incremento delle emissioni di CO2 che oggi minacciano l’Ambiente.
Dagli anni 90’ però nel lungo elenco di problematiche che colpiscono la Natura si è inserito un nuovo elemento: internet. La Rete è stata una delle invenzioni più significative della storia dell’Uomo e rappresenta l’innovazione che ha cambiato definitivamente le nostre vite…ma tutto ha un costo.
Lo studio dell’Osservatorio dimostra come in una anno i colossi della “Faang”( Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google) abbiano consumato una quantità di energia, pari a 49,7 milioni di megawattora (MWh), più elevata del Portogallo (48,4 milioni MWh) e della Grecia (46,2 milioni MWh), quasi come la Romania (50 milioni MWh).
Insomma internet consuma come una grande nazione!
Il dato che però ha scosso gli analisti della ESG è quello legato all’incremento del fabbisogno energetico delle società. Dal 2018 infatti il consumo elettrico delle Big Tech è quasi triplicato (da 16,6 a 49,7 milioni MWh) ed è in continuo aumento. Il report triennale, 2018-2021, attesta come l’inquinamento digitale sia stato pari a 98,7 milioni di tonnellate di CO2, risultato superiore alla relativa produzione di Co2 di uno Stato come la Repubblica Ceca (92,1).
Le nostre esigenze nella Rete aumentano ogni giorno e questo non fa che incrementare il lavoro di questi grandi colossi e il relativo impatto ambientale delle loro attività.
Tuttavia le raccomandazioni di Governi e Istituzioni e le politiche interne delle stesse società stanno facendo in modo di ridurre l’impronta inquinante del mondo digitale. Apple e Google ne sono un esempio: grazie a grandi investimenti sulle energie rinnovabili e abitudini di lavoro sostenibili, le società stanno compensando gran parte delle proprie emissioni di carbonio.
In conclusione i dati ad oggi attestano che se le Big Tech fossero una Nazione sarebbero la quinta al mondo per numero di emissioni prodotte.