Inquinamento sensoriale. Api, falene e farfalle non percepiscono più il profumo dei fiori.

Ambiente Mare Italia - AMI Informa

14 Febbraio 2024

Inquinamento

Nell’era dell’Antropocene l’inquinamento chimico cancella rapidamente i profumi floreali, riducendo potenzialmente l’attrazione degli impollinatori sui fiori, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Science. Conoscere e comprendere i sistemi sensoriali degli animali è molto importante per cercare di ridurre gli effetti nocivi prodotti dall’inquinamento sensoriale di origine antropica su interi ecosistemi, che altrimenti rischiano di scomparire.

Proviamo almeno per una volta a metterci nei panni di un’ape dotata di “senso topochimico“, ovvero un olfatto raffinatissimo in grado di percepire gli odori spazialmente attraverso le proprie antenne; oppure nei panni di un delfino o di un pipistrello, che grazie alla “ecolocalizzazione” riesce a orientarsi, comunicare e cacciare le proprie prede.

L’inquinamento sensoriale – meno visibile ma altrettanto dannoso come l’inquinamento chimico che cancella il profumo dei fiori, l’inquinamento acustico che interferisce con le funzioni vitali degli animali, l’inquinamento elettromagnetico che modifica i meccanismi fisiologici e comportamentali, l’inquinamento luminoso che altera radicalmente l’ambiente notturno – sta deteriorando irrimediabilmente gli habitat e modificando i sistemi sensoriali degli animali, impedendo loro di orientarsi e costringendoli a cambiare i propri comportamenti.