Nucleare: la nuova frontiera dell’energia? I pro e I contro della piu’ discussa fonte di energia

Ambiente Mare Italia - AMI Informa

5 Gennaio 2022

Energia

Sono decenni che la comunità internazionale si confronta e si scontra sulle nuove frontiere nel campo dell’energia. Il nucleare è sempre stato al centro del dibattito, scindendo il mondo di scienza e politica in merito al suo utilizzo.

Dagli anni 2000 la crisi climatica in atto e la necessità di una conversione energetica stanno spingendo i massimi sistemi economici a valutare le possibili opzioni tra le fonti di energia, dalle rinnovabili fino a gas e nucleare. Il 2022 si è aperto con l’inaspettata presa di posizione istituzionale in favore di quest’ultimo da parte dell’Unione Europea, tramite la Presidente Ursula von der Leyen che ha dichiarato: ”le fonti rinnovabili non bastano per le necessità produttive continentali, servono fonti stabili e gas e nucleare sono valide opzioni”. Le parole della Presidente della Commissione hanno generato scalpore e un acceso confronto in tutta Europa, spingendo così le comunità scientifiche a studiarne possibili utilizzi, pro e contro e i relativi costi.

Studi internazionali riconducono al nucleare una vasta gamma di possibilità di utilizzo: nel campo della produzione di energia elettrica questa nuova frontiera rappresenterebbe una svolta viste le grandi quantità di elettricità prodotta e le bassissime quantità di emissioni generate.

Nel settore dell’alimentazione una ricerca condotta da FAO e l’AIEA sottolinea come l’impiego del nucleare possa implementare le colture, tramite gli alimenti transgenici e la realizzazione di fertilizzanti più efficienti, meno dispendiosi e dannosi per l’ambiente. Infatti con alcuni isotopi come l’azoto-15 o il fosforo-32 è possibile che le piante traggano vantaggio dalla quantità massima di fertilizzante possibile, senza essere sprecati nell’ambiente. Secondo un rapporto della FAO del 1998 l’energia nucleare consente lo sviluppo di una tecnica di sterilizzazione negli insetti, che serve a prevenire i parassiti nelle colture: la tecnica degli insetti sterili (SIT). Il controllo dei parassiti dalle radiazioni con energia nucleare, consente una migliore conservazione del cibo. Le tecniche di irradiazione evitano l’enorme spreco di cibo, specialmente in quei paesi con un clima caldo e umido. Inoltre, l’energia atomica viene utilizzata anche per sterilizzare i batteri presenti in alimenti come latte, carne o verdure.

Un altro innovativo metodo di utilizzo è tecnica di irradiazione che consente di trasformare l’acqua salata del mare in acqua potabile così da poter usufruire di nuove riserve di acqua ad oggi non utilizzabili.

Nel campo della medicina, l’energia atomica è utilizzata con i Raggi X o in trattamenti importanti come la radioterapia, ampiamente usata per la cura del cancro. Secondo il National Cancer Institute, “la radioterapia è un trattamento contro il cancro che utilizza alte dosi di radiazioni per uccidere le cellule tumorali e ridurre i tumori”.

I vantaggi quindi possono essere molteplici e portare significativi benefici in molti campi.

Rimangono irrisolti però molteplici aspetti, che il mondo della scienza ha in più occasioni messo in evidenza e denunciato. L’energia nucleare non potrà rappresentare una valida alternativa sin tanto che non vengano risolti i problemi connessi con lo stoccaggio e smaltimento delle scorie di lavorazione e fintanto che l’Uomo non dimostri di poter controllare la potenza distruttiva dell’energia. Gli incidenti di Chernobyl nel 1986 e il più recente di Fukushima testimoniano appunto come questa energia atomica e queste centrali non siano sicure e come gli effetti di malfunzionamenti siano catastrofiche per l’umanità e il Pianeta.

Quindi la politica è chiamata a dare risposte prioritariamente su questi aspetti. Esiste un nucleare sicuro? Se non esiste, potrà esistere? Le scorie potranno essere biologicamente smaltite? In quanti anni?

Parlare di energia nucleare, di referendum, di reintroduzione di questa forma di produzione energetica non deve rappresentare un tabù; ma a una condizione: che la politica e la scienza rispondano ai timori di tutti noi; rispondano a poche semplici domande.