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Gli “Ambasciatori del Mare e delle Coste” sul Lungomare di Civitavecchia.

27 Gennaio 2025

Venerdì 24 gennaio, sulla Spiaggia Il Pirgo di Civitavecchia, si è tenuta una giornata di monitoraggio ambientale e impegno civico da parte di giovani studenti e rilevatori di Ambiente Mare Italia – AMI nell’ambito del progetto “Ambasciatori del Mare e delle Coste”, sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

Giovani studenti e rilevatori AMI impegnati in attività di monitoraggio.

Questa mattinata di intervento ambientale ha rappresentato un’importante occasione di collaborazione tra i rilevatori AMI, precedentemente formati da esperti per svolgere sul territorio le attività di monitoraggio ambientale, e gli studenti dell’Indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie dell’ISS Luigi Calamatta di Civitavecchia.

L’obiettivo degli Ambasciatori del Mare e delle Coste è chiaro: proteggere il nostro ambiente marino e terrestre attraverso azioni concrete di monitoraggio e sensibilizzazione ambientale per ridurre l’inquinamento da plastica e contrastare il cambiamento climatico.

Il contributo dell’8×1000 della Chiesa Valdese.

In un momento in cui oltre l’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica, è fondamentale unire le forze per proteggere il nostro ambiente marino e costiero.

Grazie anche al contributo dell’8×1000 della Chiesa Valdese, in questi ultimi anni AMI ha potuto formare gli Ambasciatori del Mare e intervenire sul territorio nazionale con azioni concrete di sensibilizzazione e intervento ambientale.

Nel 2023 gli Ambasciatori del Mare, grazie al supporto di migliaia di volontari, hanno potuto agire su 500 km di coste e fondali marini, raccogliendo oltre 250 quintali di rifiuti.

Le principali problematiche ambientali delle zone costiere.

Ogni anno negli oceani, nei fiumi e nei laghi si riversano 23 milioni di tonnellate di plastica e sempre più studi scientifici confermano come nell’acqua e nell’ambiente siano presenti circa 8 miliardi di tonnellate di rifiuti primari in plastica, quasi una tonnellata per ogni essere umano sulla terra.

Una volta abbandonata nell’ambiente, la plastica comincia a degradarsi in particelle sempre più piccole chiamate microplastiche.

Le microplastiche sono ormai una presenza costante sia sulle nostre spiagge che sui fondali marini, trasformando la sabbia dei nostri litorali, nei tratti più inquinati, in una nuova materia multicolore, una sorta di sabbia plasticata.

Secondo l’Unep, il problema della plastica nei mari e negli oceani è tra le sei emergenze ambientali più gravi. Se non si interviene subito entro il 2050 ci sarà più plastica che pesce nei nostri mari. 

L’importanza degli oceani, della biodiversità in essi contenuta e la loro tutela sono stati inseriti anche fra gli obiettivi dell’Agenda 2030 dalle Nazioni Unite, in particolare l’obiettivo 14 – Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine.

Inoltre, recentemente, dopo 15 anni di negoziati, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno raggiunto uno storico accordo per proteggere l’alto mare.