Tragedia sul ghiacciaio Marmolada: gli esperti riconducono le cause ai cambiamenti climatici
6 Luglio 2022
Clima
Lo scorso 3 luglio una terribile tragedia è avvenuta sul ghiacciaio della Marmolada. Sono 7 le vittime e 8 i feriti accertate ad oggi, con i dispersi che devono ancora essere accertati, dal momento che erano una trentina le persone presenti sui percorsi di trekking della zona.
Il tragico evento è avvenuto a causa del distaccamento improvviso di un seracco, un blocco di ghiaccio, sul quale erano presenti gli escursionisti.
La domanda che tutti si pongono in queste ore è legata a quali siano le cause di un evento tanto inatteso, quanto drammatico.
Le prime risposte sono arrivate dal mondo della scienza: il report sullo stato dei ghiacciai del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) denuncia infatti una situazione critica dei ghiacciai in ragione della progressiva e più che proporzionale perdita di massa dell’ultimo decennio (intorno al 30% dal 2010). Nelle ore successive all’evento è intervenuto sull’argomento anche il glaciologo, professore di Geografia fisica e Geomorfologia all’Università Roma Tre, Massimo Frezzotti, spiegando le possibili cause del crollo.
La “miccia” all’origine del crollo del blocco di ghiaccio è stata ricondotta alle “acque di fusione”, che rappresentano veri e propri fiumi sottostanti il ghiacciaio e originate dalla perdita di massa in conseguenza delle temperature elevate. Il prof. Frezzotti inoltre ricollega un distaccamento di una sezione di ghiaccio così importante al cambiamento climatico in atto e allo stress termico costante a cui sono sottoposte le formazioni glaciali nelle stagioni più calde.
“Il ghiacciaio della Marmolada si è ritirato dell’80% durante l’ultimo secolo, specie dagli anni Ottanta e con un’accelerazione fortissima dagli anni Duemila. I cambiamenti dovuti all’aumento delle temperature e alla riduzione delle precipitazioni nevose, quest’anno eccezionali, hanno portato un cambiamento della morfologia” afferma Frezzotti.
Il triste avvenimento della Marmolada è una delle tante manifestazioni, a cui stiamo assistendo in questa stagione, della crisi climatica in atto e delle conseguenze che comporta la perdita di equilibrio alla base degli ecosistemi naturali.