Allarme particolato: il 73% degli italiani vive in territori inquinati.

Ambiente Mare Italia - AMI Informa

3 Ottobre 2023

Inquinamento

In 58 città italiane la concentrazione media di Pm 2,5 rilevata nei primi otto mesi del 2023 ha superato il valore di riferimento di 10 microgrammi per metro cubo d’aria, secondo l’inchiesta di Deutsche Welle – DW, in collaborazione con European Data Journalism Network – Edjnet e il Sole 24 Ore, realizzata grazie ai dati satellitari del Servizio di Monitoraggio Atmosferico Copernicus (CAMS).

Tra queste ben 9 superano addirittura i 20 microgrammi per metro cubo: Cremona, Monza e Brianza, Milano, Mantova, Padova, Lodi, Verona, Vicenza, Treviso.

Tra i 27 Stati membri dell’Unione europea, la concentrazione delle cosiddette polveri sottili nei territori del Nord Italia, in particolare nella Pianura Padana, è tra le più alte. Il termine PM 2,5 indica tutte le particelle di polveri sottili aventi dimensioni minori o uguali a 2,5 micron (µm), generate da attività umane di varia natura (principalmente dalla combustione di carburante in diversi settori, tra cui trasporti, energia, famiglie, industria e agricoltura).

I rischi per la salute associati al particolato uguale o inferiore a 10 e 2,5 micron (μm) di diametro sono rilevanti per la salute pubblica, poiché sono inquinanti in grado di penetrare in profondità nei polmoni e nel flusso sanguigno, provocando principalmente effetti cardiovascolari e respiratori e colpendo anche altri organi. 

Le linee guida globali sulla qualità dell’aria (AQG) dell’OMS, aggiornate nel settembre 2021, raccomandano livelli di qualità dell’aria per 6 inquinanti particolarmente dannosi per la salute umana:

  • PM 10: il valore annuale passa da 20 a 15 µg/m³, quello sulle 24 ore da 50 a 45 µg/m³;
  • PM 2,5: il valore annuale passa da 10 a 5 µg/m³, quello sulle 24 ore da 25 a 15 µg/m³;
  • biossido di azoto: il valore annuale passa da 40 a 10 µg/m³ e viene introdotto un valore sulle 24 ore pari a 25 µg/m³;
  • ozono: si introduce un valore per il picco stagionale pari a 60 µg/m³;
  • biossido di zolfo: il valore sulle 24 ore passa da 20 a 40 µg/m³;
  • monossido di carbonio: si introduce un valore sulle 24 ore pari a 4 µg/m³.

La proposta elaborata dalla Commissione europea per una nuova direttiva sulla qualità dell’aria contiene nuovi standard di qualità dell’aria allineati alle Raccomandazioni aggiornate dall’OMS nel 2021, volti a ridurre il valore di PM 2,5 da 10 a 5 microgrammi per metro cubo. Tuttavia, la normativa italiana prevede ancora concentrazioni annuali fino a 25 microgrammi per metro cubo d’aria.

Fonte Il Sole 24 Ore