Bandiera blu: il marchio di qualità delle nostre coste

Ambiente Mare Italia - AMI Informa

24 Giugno 2022

Territorio e cultura

Cresce il numero delle bandiere blu in Italia. Nei giorni scorsi la FEE ha pubblicato il rapporto 2022 sul programma Bandiera Blu Eco-label registrando in Italia un aumento dei siti certificati con la “bandiera blu”, rappresentati da 427 spiagge e 210 Comuni. La Liguria possiede il primato (32) di località balneari di alto valore ambientale, alla quale seguono Campania Toscana e Puglia con 18.

Il nostro Paese è ricco di località e siti costieri suggestivi che rappresentano un patrimonio inestimabile dal punto di vista naturalistico. Questa copiosa presenza ha permesso all’Italia di rientrare tra i primi 10 Stati all’interno della classifica globale dei Paesi con il maggior numero di aree demarcate dalla bandiera blu.

La Bandiera Blu rappresenta un valido marchio internazionale di qualità in termini ecologici. Il Programma ha avuto inizio nel 1987 con l’intervento dell’organizzazione non-governativa e no-profit “Foundation for Environmental Education” (FEE); con l’inizio del nuovo secolo la FEE ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale con il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) estendendo così il Programma, inizialmente europeo, in 49 paesi in tutto il Mondo.

L’obiettivo principale del Programma Bandiera Blu è promuovere, nei Comuni rivieraschi, una conduzione sostenibile del territorio attraverso il riscontro di una serie di indicatori della salubrità, cura e attenzione  per l’ambiente.

L’assegnazione della bandiera blu ad un tratto di costa vive un iter lungo e complicato, caratterizzato da diversi adempimenti da svolgere per ottenere la certificazione. La “bandiera blu” viene assegnata a luoghi di mare, lagunari e in generale a spots turistici che hanno come attrazione principale l’acqua. La qualità delle acque e delle aree circostanti sono requisiti fondamentali, tuttavia sono necessarie ulteriori attività per ottenerla:

– “Educazione ambientale e formazione”: è necessario che siano diffuse dalla località informazioni sulla qualità delle acque, sugli ecosistemi circostanti e sui comportamenti da tenere per la tutela del sito. Inoltre sono richiesti almeno 5 eventi di formazione dei bagnanti sulla tutela ambientale e sugli equilibri dell’ecosistema.

– “Requisiti scientifici “, il tratto di costa che aspira alla certificazione blu deve necessariamente: rispettare la periodicità del campionamento delle acque; rispettare i parametri microbiologici relativamente a formazioni batteriche e presenza di olii o materiali inquinanti.

– “La gestione ambientale” rappresenta un altro adempimento della località balneare, che deve essere munita di un comitato di gestione che si occupi della pulizia della spiaggia, del monitoraggio degli ecosistemi, della fornitura dei servizi necessari, come quelli igienici e di raccolta rifiuti. Il comitato di gestione è anche responsabile di garantire la “sicurezza” del sito fornendosi di personale e attrezzature di salvataggio, primo soccorso e intervento ambientale, in caso di rischio inquinamento.

La certificazione della “bandiera blu” rappresenta un grande onore per le località insignite, ma anche un grande onere! Da un lato essa rappresenta un marchio di alto valore ambientale del tratto costiero rappresentando un vanto e un vantaggio dal punto di vista turistico; dall’altro attribuisce a quello stesso sito una responsabilità maggiore nella cura ambientale e nel mantenimento dei delicati equilibri alla base degli ecosistemi naturali.