Inquinamento acustico e perdita dell’udito nelle tartarughe marine.

Ambiente Mare Italia - AMI Informa

16 Maggio 2023

Inquinamento

Oltre ai mammiferi marini, anche i rettili come le tartarughe marine subiscono i gravi effetti dell’inquinamento acustico marino, perdendo temporaneamente l’udito a causa dell’eccessivo rumore subacqueo, secondo i risultati di un recente studio sugli effetti dell’inquinamento acustico sulla vita marina.

Precedenti studi si sono concentrati sugli effetti del rumore eccessivo in una serie di animali come balene, delfini, pesci, calamari e crostacei, ma meno lavoro è stato fatto sui rettili. I risultati di questo studio forniscono la prima prova della perdita dell’udito indotta dal rumore subacqueo nelle specie di tartarughe e suggeriscono che questi animali marini potrebbero essere più sensibili al suono di quanto si pensasse in precedenza.

I suoni sono fondamentali per gli animali marini, poiché consentono loro di percepire la presenza di predatori e prede, localizzare gli individui della stessa specie, orientarsi nello spazio, comunicare, accoppiarsi, cercare il cibo, confondere e stordire le prede, distrarre un predatore e avvertire gli altri membri del gruppo in caso di pericolo.

L’inquinamento acustico è estraneo alla vita marina, poiché è causato dall’impatto antropico prodotto da impianti di trivellazione, traffico marittimo, dragaggio, indagini sismiche, pesca, impianti eolici, sonar utilizzati per usi militari e civili. Si stima che il rumore oceanico antropogenico sia raddoppiato negli ultimi 70 anni; per questo sia la Commissione Europea con la Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino (MSFD-2008/56/CE), sia l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) promuovono l’adozione di strategie complesse volte alla riduzione del rumore subacqueo per la salvaguardia dell’ecosistema marino.